MIA Photo Fair 2024 - Giorno 2
di Roberto Mutti
courtesy MIA Photo Fair
Eccoci rientrati nei padiglioni di Allianz MiCo di via Gattamelata dove si è aperta la prima delle quattro giornate in cui si articola il MIA, la fiera interamente dedicata alla fotografia da quest’anno organizzata da Fiere di Parma.
Partiamo proprio dalla politica culturale che caratterizza la città emiliana perché la Fondazione Cariparma possiede un importante corpus di fotografie di Carlo Bavagnoli, il grade fotoreporter scomparso in febbraio, a cui la Fondazione Cariparma (G025 la sua collocazione) dedica una mostra che ne raccoglie alcuni significativi ritratti in bianconero. Colpisce l’abilità del fotografo di cogliere lo sguardo lampeggiante di Ungaretti, la complicità che legava i componenti della formidabile famiglia Bertolucci, la naturalezza di Pasolini, la particolarità del viso di Giacometti che sembra dialogare con la materia sofferta delle sue sculture. Bavagnoli, d’altra parte, è stato un fotografo a tutto tondo nella sua capacità di documentare il Concilio Vaticano II per “Life”, la rivista americana con cui ha a lungo lavorato, e di fotografare con la stessa perizia il mondo degli animali, di realizzare reportage sull’arretratezza del sud (“L’Africa in casa” si intitolava quel servizio del 1959 per L’Espresso) come un mare di fotografie su Parma finite in un volume edito nel 2017 a cura di Cariparma.
Rimaniamo in città, spostiamoci di pochi metri (siamo a G016) per intercettare lo stand dello CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, istituzione storica che qui propone una suggestiva scelta curata da Cristina Casero e Margherita Zazzero di fotografie con cui Anna Candiani, Marzia Malli, Paola Mattioli, Giovanna Nuvoletti hanno documentato manifestazioni, scioperi, interventi durante le campagne per i referendum sul divorzio e l’aborto nella Milano negli anni Sessanta e Settanta. Uno sguardo militante che permette anche una riflessione sull’importanza che ebbe la fotografia, soprattutto quella alternativa perché vissuta all’interno del movimento, nelle mobilitazioni di quegli anni. Al possibile effetto nostalgia meglio contrapporre lo studio di quelle immagini e la forza che ancora sanno trasmettere.
©Marzia Malli. Manifestazione femminista per Referendum sul divorzio. Milano, 1974 Palazzina Liberty
Per oggi basta. Ma domani avrete altre sorprese qui da noi.
Comments